Biografia

Gianmaria Testa, classe 1958, ci ha lasciato il 30 marzo 2016. Un vuoto incolmabile, ma che continua a produrre frutti.

Pur essendo italiano, anzi italianissimo, c’è voluta la Francia per scoprirlo. L’occasione fu il Festival di Recanati al quale vinse una prima volta nel ’93 e poi di nuovo nel ’94: in quella circostanza una produttrice francese, Nicole Courtois, lo notò e cominciò ad occuparsi di lui. Da quel momento in poi un bel po’ di cose sono successe: otto dischi - Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996), Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003) e poi, con la produzione di Paola Farinetti, Da questa parte del mare (2006, vincitore del Premio Tenco), il live “SOLO – dal vivo” (2009), Vitamia (2011) e Men at work (2013); più di 4000 concerti in Francia, Italia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti, Portogallo, quattro serate tutte esaurite all’Olympia e una lunga teoria di articoli omaggianti sui principali giornali (“Le Monde” in testa).

 Moltissime le collaborazioni con altri musicisti italiani del jazz e del folk: da Gabriele Mirabassi e Enzo Pietropaoli a Paolo Fresu; da Rita Marcotulli a Riccardo Tesi (col quale ha dato vita al “Progetto Saramago”, una sorta di omaggio al grande Nobel per la letteratura); da Enrico Rava (insieme al quale ha presentato con grande successo per Fuorivia Guarda che luna!, spettacolo dedicato alla figura di Fred Buscaglione che ha visti protagonisti, oltre a loro, la Banda Osiris, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo) a Mario Brunello. E moltissime anche le collaborazioni con attori o scrittori come Erri De Luca (Chisciotte e gli invincibili, Che storia è questa, Chisciottimisti), Giuseppe Battiston (col quale ha realizzato nel 2010 -11 lo spettacolo “18 mila giorni – il Pitone”, su testo originale di Andrea Bajani, e successivamente il reading “Italy”, entrambi prodotti da Fuorivia),  Paolo Rossi (Rossintesta, 2004), Marco Paolini, Attraverso (2003)…

Molteplice, inoltre, la sua attività nel campo dell’editoria. A fine ottobre 2012 è uscito, con Gallucci Editore, il libro disco Ninna Nanna dei sogni, prima incursione di Gianmaria Testa nel mondo dell’infanzia: una ninna nanna dedicata ai più piccoli illustrata dalle bellissime tavole di Altan, il creatore della Pimpa. 

A questo, hanno fatto seguito due altri libri-disco, sempre per bambini e sempre con Gallucci editore: 20 mila Leghe (in fondo al mare), illustrato da Marco Lorenzetti (maggio 2013), Biancaluna, illustrato nuovamente da Altan (maggio 2014) e il volume Il sentiero e altre filastrocche (ottobre 2015), una raccolta di versi questa volta da leggere e non da cantare, perché versi dotati di una loro musicalità.

Le sue non filastrocche sono per bambini, ma anche per grandi, in verità proprio per tutti.

Al testo si aggiungono, e lo completano, i disegni o meglio le opere di Valerio Berruti, artista di fama internazionale, legato a Gianmaria Testa da profonda amicizia. Con Valerio Berruti è uscito, inoltre, postumo, sempre per Gallucci, Come il vento tra i salici, progetto complesso che unisce l’arte visiva, alla letteratura e alla musica.

Il 19 aprile 2016, anche questo postumo, è uscito per Einaudi Da questa parte del mare, con prefazione di Erri De Luca. Il libro è il racconto dei pensieri, delle storie, delle situazioni che hanno contribuito a dar vita ad ognuna delle canzoni dell'album omonimo, ed è un po', inevitabilmente, anche il racconto di Gianmaria stesso e delle sue radici. Il dono di Gianmaria è di saper raccontare queste storie senza demagogia, certe volte con leggerezza, altre con riflessiva profondità, senza mai esagerare.

Un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane. Un piccolo e intensissimo libro più potente di mille chiacchiere. Al libro è seguito, nel 2017 e poi per molte stagioni in tournée, lo spettacolo teatrale che porta lo stesso titolo, interpretato da Giuseppe Cederna, altro amico di Gianmaria, prodotto da Fuorivia e da Fondazione Teatro Stabile di Torino e con la regia di Giorgio Gallione.

Sempre nel 2017 sono usciti in tutto il mondo i due cofanetti con l’opera omnia di Gianmaria Testa: un cofanetto intitolato En Studio, contenente 7 cd e dedicato ai lavori realizzati in studio ed un altro, intitolato Live & Altro, contenente 4 cd e dedicato alle registrazioni live e all’omaggio in jazz a  Léo Ferré.

Il 18 gennaio 2019, a quasi tre anni dalla sua scomparsa, è uscito postumo Prezioso, disco di inediti di Gianmaria Testa, prodotto da Paola Farinetti per Produzioni Fuorivia e distribuito da Egea Music. 

Prezioso si compone di undici canzoni registrate per lo più in forma di appunti sonori per voce e chitarra. Tracce pensate fra le mura di casa per album futuri o per altri artisti che spesso chiedevano la collaborazione di Gianmaria.

Prezioso è frutto di un raffinato lavoro in studio di registrazione (realizzato da Paola Farinetti e dall’ingegnere del suono Roberto Barillari) e ha richiesto un notevole sforzo di post-produzione per esaltare e mettere in evidenza l'autenticità e la purezza delle ultime interpretazioni di Gianmaria, pur mantenendo l'intensità e l'emozione di quei momenti così intimi, emozionanti e potenti nei quali per la primissima volta si piantavano i semi di una nuova canzone.

Grazie alla collaborazione tra Produzioni Fuorivia e Egea Music, infine, a partire dal 17 ottobre 2020, esattamente nel giorno del compleanno di Gianmaria Testa, è nata una nuova collana che prevede la ristampa  sia in cd sia in vinile, in una forma molto curata e accurata, di tutti i dischi realizzati in studio di Gianmaria, dal primo, Montgolfières (1995) fino all’ultimo, Vitamia, del 2011, molti dei quali negli anni sono diventati rari, praticamente introvabili. 

Gianmaria è stato un cantautore profondamente popolare e raffinato al tempo stesso, un cantautore dalla voce  roca e vellutata che ha fatto della canzone nuda la sua vera forza. Testi come piccole poesie che parlano di nebbie e di incontri, di solitudini e di colline, di amore e migranti e musiche che evocano il tango, il jazz, la bossanova, la habanera, il valzer e creano suggestioni calde, intense, che sanno avvolgere. Il suo cantare immagini e sentimenti è semplice, di matrice popolare, tradizionale, vero e perciò vincente, oltrepassa banali paragoni e facili accostamenti e si deposita diretto nell’intimo e nell’animo di chi ascolta.